Il kayak

Modelli e caratteristiche

Ovviamente a noi interessano solo i kayak adatti alla pesca e non per uso sportivo o da turismo. Molti kayak da turismo, da acque dolci o salate, ben si prestano al nostro  utilizzo. Anche se la scelta è condizionata molto dalle nostre possibilità economiche dobbiamo cercare di ponderare bene il tipo di scafo e le caratteristiche prima dell'acquisto. Lo spot di pesca è importantissimo:  in acque dolci ci vorranno scafi non troppo ingombranti ma stabili mentre in mare sono preferibili scafi lunghi, filanti ma normalmente con meno stabilità. 
In tutti i casi i kayak si dividono in sit in  e sit on top

sit in


I  "sit in" sono kayak dove il kayaker entra nello scafo. Di solito sono adibiti ad uso sportivo o da turismo. Qualcuno lo usa tranquillamente anche per andarci a pesca.

Si prestano meno al montaggio degli accessori da pesca e sono anche più pericolosi per un uso non prettamente sportivo se non si è esperti.

sit on top


I "sit on top" sono i kayak moderni che più si prestano alle nostre esigenze di pesca, ma anche in questo caso ci sono delle distinzioni da fare. Prima di tutto sui materiali: in polietilene, in fibra di vetro, in carbonio o in altri materiali compositi. Esistono anche tanti kayak gonfiabili, ma non vengono presi in considerazione da noi che pratichiamo il kayak fishing sia per le prestazioni, che in mare sono molto deludenti, sia per la sicurezza in quanto fondamentale per praticare questa passione, specialmente in mare. La differenza dei materiali influisce molto sul prezzo, ma anche nelle prestazioni e nelle caratteristiche. Un kayak in fibra, vetro o carbonio, sarà sicuramente molto più leggero e prestazionale di uno in polietilene, ma sarà anche più delicato e costoso. La maggior parte dei kayak in commercio per il kayak fishing è in polietilene, perchè è inaffondabile e molto resistente agli urti. Un' altra distinzione va fatta per i kayak monoposto e quelli biposto. La prima idea che viene in mente a chi si avvicina per la prima volta a questo mondo è quello di acquistare un kayak biposto per poterlo usare, magari, anche con amici e parenti. E' vero che il doppio si può usare anche come monoposto, ma risulta eccessivamente pesante per il trasporto e  meno prestazionale in acqua. Questi due fattori , per me, sono importantissimi. Certo è che se si esce in due il doppio è una figata pazzesca, ma da soli è una sofferenza incredibile. Il peso per il trasporto e le prestazioni in acqua influiscono davvero tanto. Quindi se non siete sicuri di usarlo sempre in doppio abbandonate l'idea e pensate al singolo, vi assicuro che non ve ne pentirete.

doppio

singolo


Altra distinzione da fare è tra i kayak tradizionali, con propulsione a pagaia  e quelli a pedali. In molti sostengono che il kayak è obbligatoriamente a pagaia, ma in realtà quelli a pedali vanno davvero bene e per il kayak fishing sono molto pratici. Avere le mani libere durante una battuta di pesca non è cosa da poco. Semmai il problema è sempre il costo, che è molto più elevato rispetto ad un kayak tradizionale. Esistono due tipologie di kayak a pedali: l' "Hobie" che utilizza il movimento di due pinne per la propulsione ed il "Native" che invece utilizza una vera e propria elica. La differenza tra i due è che l'Hobie è più prestazionale in termini di velocità quindi molto adatto in mare mentre il Native è più adatto in acque dolci poichè, a differenza dell'altro, ha anche la possibilità della retromarcia e non è cosa da sottovalutare quando si va tra canneti ed ostacoli.

Consigli per il primo acquisto

Non sempre vale la regola che più spendi e meglio è, ma in questo caso conta parecchio ! Normalmente l'acquisto del primo kayak è un' impresa non da poco, poichè oltre allo scafo, che già di per se costa parecchio, ci sono anche da aggiungere svariati accessori indispensabili. Il miglior consiglio che vi posso dare è quello di non comprare il primo kayak che vedete al centro commerciale in quanto, di sicuro, ve ne pentireste in breve tempo. Informatevi bene in rete, chiedete consiglio sui vari forum o nei gruppi su Facebook. Non disdegnate l'acquisto di un buon usato, specialmente se si tratta di un kayak in polietilene, in quanto indistruttibile. Sarà sempre un ottimo kayak a patto che il vecchio proprietario non lo abbia modificato o trapanato all'inverosimile. Pensate bene prima di tutto ai vostri spot di pesca ed alle  tecniche da usare. In acque dolci a spinning, luccio o black, vi servirà un kayak maneggevole, non troppo lungo, dai 270 cm a massimo 360 cm, ma molto stabile, magari per poter pescare anche in piedi. Al mare ci vorrà uno scafo prestazionale che, oltre a consentire veloci spostamenti, vi consentirà anche di pescare a traina o, meglio ancora, affrontare un mare mosso o ventoso.  Per far questo il kayak ideale non deve essere di lunghezza inferiore ai 390 cm, meglio se supera abbondantemente i 4 metri. Più sarà affusolato e più sarà filante in acqua, ma senza esagerare, perchè se troppo stretto peccherà sicuramente in stabilità. Altra caratteristica importante per l'uso in pesca è la capienza. Gavoni, predisposizioni ed accessori non sono indispensabili, ma sicuramente molto molto comodi. Non per ultimo il peso dello scafo, cosa che si tende facilmente a trascurare, ma poi ci se ne pente. Con la stanchezza del rientro, con la sabbia morbida e con tutti gli accessori da trasportare, un kayak troppo pesante fa passare la voglia di uscire a pesca, quindi non fatevi ingannare dai pesi dichiarati. Apparentemente 5 - 10 kg in più non fanno la differenza, ma poi sappiate che non sarà così.


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